Gli obblighi dell’avvocato.

in Deontologia Professionale

Studioso, sapiente, affascinante, ma anche spietato, opportunisti, approfittatore. I luoghi comuni sugli avvocati non mancano di certo, siano essi positivi o negativi. Già ricorrevano prima dell’avvocato di manzoniana memoria Azeccagarbugli, quando, nell’Italia preunitaria si discuteva se fosse saggio o meno processare qualcuno affiancato da un sobillatore che rendesse dubbio ciò che pareva certo. La realtà è che tutto ciò che pare certo non lo è realmente se può essere messo in dubbio, e si parla della vita delle persone.

Gli avvocati, dicevamo, sono comunque disciplinati da una loro deontologia, contenuta in uno specifico codice che codifica dei precetti morali applicabili a qualsiasi iscritto all’Albo.

Tra questi troviamo anche norme che afferiscono la vita privata del legale, il vincolo della doppia fedeltà (all’ordinamento e all’assistito) e i doveri di diligenza, competenza, aggiornamento professionale, segretezza, riservatezza, adempimenti fiscali, previdenziali, assicurativi, contributivi, trasparenza, equilibrio, correttezza e lealtà verso colleghi e istituzioni.

Il legale deve rimanere estraneo alla disputa nella quale è chiamato a tutelare una delle due parti, onde mantenersi lontano dalle emozioni (e rancori) tipici delle parti in causa. L’avvocato deve essere consigliere dell’assistito, non esecutore dei suoi ordini. Il segreto professionale può essere violato solo per necessità difensive, controversie con l’assistito, condotta futura (che obbliga il legale alla denuncia).

L’avvocato ha, inoltre, l’obbligo di mettere a disposizione del suo cliente le somme di denaro riscosse a nome di quest’ultimo, salvo il caso di mancata retribuzione della sua assistenza giuridica.

L’avvocato inoltre non può “accaparrarsi” la clientela, intendendosi qui la creazione di bieche offerte, scontistiche o servizi di agenzia volti al reperimento della clientela, così come gli è vietato recarsi al domicilio del cliente per promozioni o consulenze.

Come si può vedere, l’avvocato non è solo un libero professionista scaltro e studioso, ma anche un soggetto limitato da normative che salvaguardano la reputazione dell’Ordine di cui fa parte.