Auto cointestata: muore comproprietario, voltura e assicurazione.

in Successioni

In caso di acquisto di una vettura intestata a due persone, molto spesso genitore e figlio, o due coniugi, possono verificarsi problemi a seguito del decesso di uno dei due. Il comproprietario sopravvissuto può, ovviamente utilizzare la vettura, ma la voltura va fatta. In caso di vettura cointestata, come in quello di automobile mono-intestata, è assolutamente necessario provvedere alla rettifica dell’intestazione e conseguentemente della polizza assicurativa. Si ricorda che la legge concede 6 mesi di tempo per la regolarizzazione della proprietà della macchina, tuttavia l’assicurazione potrebbe non essere più valida già dal momento del decesso, per cui è sempre consigliabile non usare la vettura finché la situazione non sia stata sistemata. Nel dubbio, si può anche contattare la propria assicurazione, per capire se la copertura sia garantita o meno agli eredi nel periodo della successione.

Altro problema che si può presentare e per il quale urge particolare attenzione è che la scomparsa di un comproprietario non genera un passaggio totale della proprietà al comproprietario sopravvissuto. Al contrario la quota del de cuius entrerà nel patrimonio ereditario e quindi dovrà essere divisa tra tutti gli eredi. Se gli eredi sono più di uno, l’auto risulterà pluri-intestata e in più avrà anche problemi per il riconoscimento dell’assicurazione attuale, proprio a causa della cointestazione con nuovi soggetti. L’obiettivo ottimale è riunire la proprietà della vettura in capo ad un unica persona, in modo che venga riconosciuta la polizza già in essere. L’assicurazione attuale, quindi, potrà mantenersi senza problemi a nome del comproprietario sopravvissuto, con la classe e lo storico attuali, ma solo se l’auto diventa mono-intestata .

Infatti, per quanto riguarda l’assicurazione, potrebbero esserci problemi. La copertura assicurativa c’è, ma l’irregolarità nella proprietà del mezzo (intestato a più persone di cui una deceduta) potrebbe essere usata a pretesto qualora la compagnia non volesse pagare un eventuale sinistro per lei costoso.

Un problema ulteriore, potrebbe essere il dover rilevare la parte di comproprietà trasferita, successionis causa, ad un erede che sia nel frattempo diventato irrintracciabile.

Infatti per vendere o rilevare le quote di un auto in comproprietà serve la firma di tutti gli intestatari. Tuttavia, può succedere che uno dei comproprietari sia irreperibile. In questo caso, se l’altro intestatario possiede un certificato di proprietà o il foglio complementare originale, può ottenere la trascrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) del proprio veicolo (art. 2688 cod civ.). Per fare ciò, dovrà presentare, presso gli uffici dell’Aci e su un foglio diverso dal certificato di proprietà, una dichiarazione unilaterale di vendita in bollo. In questo documento dovrà certificare che la vendita viene fatta da un proprietario al 50% e da un non intestatario al 50% e che la trascrizione avverrà nei termini di legge.