Servizi televisivi? Sono sequestrabili anche una volta caricati sul sito internet della trasmissione!

in Diritto d'Autore

L’oggetto della questione è posto nella diatriba che ha visto contrapporsi il dott. Roberto Burioni, virologo e ospite fisso alla trasmissione “Che tempo che fa?”, condotta da Fabio Fazio, e la nota trasmissione Mediaset “Le iene”.

In particolare quest’ultima mandava in onda un servizio dal titolo “Burioni quando parla di scienza ha un conflitto di interessi ?avverso il quale il medico ha reagito con veemenza, chiedendone l’immediato sequestro al Tribunale del riesame di Milano, che lo ha confermato, dopo l’iniziale emissione del giudice di primo grado, in data 19.12.2020.

I legali di Mediaset e di Reti Televisive Italiane s.p.a. (un’associazione di giornalisti, in rappresentanza di terzo interessato a sostenere l’illegittimità del sequestro) hanno così esposto un ricorso in Cassazione, alla V sezione penale.

Quest’ultima, tuttavia ha confermato sia il sequestro del “nastro” del servizio televisivo, che le pagine internet su cui era stato caricato e reso fruibile all’utenza. Secondo i giudici, infatti, il servizio, che aveva come oggetto l’intervista ad un soggetto che era già stato condannato per diffamazione, che sosteneva un presunto conflitto d’interessi a vantaggio del dott. Burioni e a danno dell’utenza. L’intervista, proseguono i giudici, per come è stata montata, non fa altro che dare adito ai sospetti, confermandoli.

Al di là del caso specifico, la novità importante è il sequestro di parte di un sito internet, mai avvenuto prima.

Aprire la strada a sequestri integrali di siti internet perché trasmettono file di servizi giornalistici radio televisivi sembra cozzare con il principio di libertà di espressione, garantito dalla nostra Carta Fondamentale. Vedremo in futuro se questa pericolosa strada sarà ripercorsa ancora dalla Cassazione.