L’Effettiva Forza Probatoria delle Fatture Commerciali: Analisi Giurisprudenziale alla luce della Sentenza 3581 del 8.2.2024

in Diritto Civile

Nel contesto giuridico italiano, la fattura commerciale ha sempre rivestito un ruolo di primo piano come strumento di prova nell’ambito delle controversie contrattuali. La recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezione II Civile, n. 3581 del 8 Febbraio 2024, ha offerto l’occasione per una riflessione approfondita sulla valenza probatoria delle fatture commerciali, inserendosi in un solco già ben delineato dalla giurisprudenza precedente.

La sentenza in questione ribadisce e sottolinea che la fattura commerciale non solo ha efficacia probatoria nei confronti dell’emittente, il quale attesta così l’avvenuta cessione/prestazione e il relativo importo, ma assume anche un valore probante nei confronti di entrambe le parti qualora risulti accettata dal contraente destinatario della prestazione e annotata nelle scritture contabili​​. Questo principio risulta essere in continuità con precedenti giurisprudenziali che hanno affrontato questioni analoghe.

Uno degli esempi più significativi in tal senso è rappresentato dall’Ordinanza n. 26801 del 21 ottobre 2019, nella quale la Corte di Cassazione ha chiarito che, nonostante il carattere unilaterale della fattura e la sua funzione documentale, essa può costituire valido elemento di prova delle prestazioni eseguite, a patto che il rapporto contrattuale non sia oggetto di contestazione​​. La fattura diventa così un atto giuridico a contenuto partecipativo che, se accettato esplicitamente o implicitamente, acquista una valenza probatoria significativa.

Un’altra pronuncia che contribuisce a delineare il quadro è la sentenza n. 11736 del 15 maggio 2018. La Corte di Cassazione ha sottolineato che la fattura può effettivamente costituire un elemento di prova valido delle prestazioni eseguite, soprattutto se il debitore ha accettato senza opporre contestazioni le fatture stesse nel corso dell’esecuzione del rapporto​​.

Queste decisioni evidenziano un principio cardine: la fattura commerciale, se integrata da accettazione e annotazione contabile, supera la sua natura di semplice documento unilaterale per assumere un ruolo chiave nella dimostrazione dell’esistenza di un rapporto contrattuale e delle relative prestazioni. Tuttavia, è fondamentale che il rapporto contrattuale non sia stato contestato, poiché in caso contrario la fattura perde la sua forza probatoria, riducendosi a mero indizio.

La giurisprudenza, quindi, ha delineato un equilibrio tra la necessità di garantire la certezza delle transazioni commerciali e quella di evitare abusi nella valorizzazione probatoria delle fatture commerciali. La fattura assume una valenza probatoria piena solo quando inserita in un contesto di accettazione tacita o esplicita da parte del destinatario, confermando così la sua centralità nelle dinamiche contrattuali e giurisprudenziali.

In conclusione, il percorso tracciato dalle corti italiane conferma l’importanza della fattura commerciale come strumento di prova, sottolineando al contempo l’importanza dell’accettazione e della contestazione nel definirne l’effettiva efficacia probatoria.